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L’Associazione Ospedale da campo
Un gruppo di laici della diocesi di Città di Castello all’inizio del 2015 decide di promuovere iniziative, all’interno della realtà locale, scegliendo la denominazione di OSPEDALE DA CAMPO, secondo l’immagine che Papa Francesco attribuisce alla Chiesa.
Nelle prime iniziative sotto il nome di ‘Ospedale da campo ’ si aggiunge che ‘ la Chiesa locale si prende cura di ogni ferita ’. Vengono organizzate iniziative di preghiera, di riflessione e di attenzione alla realtà concreta, raccogliendo le sollecitazioni di Papa Francesco, cercando di attuare le indicazioni del Concilio Vaticano II, e confrontandosi con la tradizione del cattolicesimo democratico e sociale.

La comunione con la Chiesa, e quindi con il Vescovo e con il Papa, insieme alla piena consapevolezza del carisma laicale, inspirano tutte le iniziative.

Come gruppo spontaneo, all’interno della Chiesa locale, non esiste una configurazione formale e non esistono cariche. Ci unisce la condivisione della comune fede cattolica, accompagnata da semplici e sinceri rapporti di amicizia.

Le iniziative vengono autofinanziate. Una chat su whatsapp consente una costante condivisione di riflessioni (es. commento al Vangelo del giorno), articoli,
pubblicazioni. Le iniziative vengono promosse da una decina di persone ed in media una cinquantina di partecipanti sono presenti alle singole iniziative.

L’età del gruppo dei promotori è sopra i 60, ed in alcuni casi 70, anni ed il comune denominatore è aver vissuto con entusiasmo il fermento della fase dopo il Concilio Vaticano II, con un intenso impegno ecclesiale dal quale scaturivano molteplici scelte sociali e politiche.

Il gruppo di laici collabora con il sacerdote che dirige la Scuola Diocesana di Formazione Teologica, intitolata al Vescovo Cesare Pagani, ed è in rapporto con alcuni monasteri diocesani femminili, come sorgenti vive di spiritualità contemplativa, incarnata nella storia concreta. Attualmente si è cominciato a mettere on line alcune iniziative per allargare la platea e consentire anche ad altri di cogliere le occasioni di riflessione.

Si sta cercando di affrontare il problema di coinvolgere nelle riflessioni le nuove generazioni, generalmente poco presenti nella vita della Chiesa locale, per condividere sogni e speranze.